Il lutto rappresenta un’esperienza che altera il benessere psicofisico e sociale di chi affronta la perdita.


Fasi del lutto

Secondo la teoria di Kübler Ross, l’elaborazione del lutto è un processo che si sviluppa attraverso diverse fasi:
  • Fase della negazione: costituita da una negazione della realtà;
  • Fase della rabbia: costituita da ritiro sociale, sensazione di solitudine e necessità di direzionare il dolore e la sofferenza esternamente o internamente;
  • Fase della contrattazione o del patteggiamento: costituita dalla rivalutazione delle proprie risorse e da un riacquisto dell’esame di realtà;
  • Fase della depressione: costituita dalla consapevolezza che non si è gli unici ad avere quel dolore e che la morte è inevitabile;
  • Fase dell’accettazione del lutto: costituita dalla totale elaborazione della perdita e dall’accettazione della nuova condizione di vita.
Si tratta di fasi e non di stadi poiché non si presentano necessariamente in sequenza.

Le reazioni al lutto

Le reazioni al lutto possono essere suddivise in 4 categorie:
1. Sentimenti
  • Tristezza: questo è il sentimento più comune, spesso espresso con il pianto.
  • Collera;
  • Colpa e auto-rimprovero;
  • Ansia;
  • Solitudine: emotiva dovuta alla rottura del legame e sociale dovuta all’isolamento sociale;
  • Shock emotivo: si osserva principalmente nei casi di morte improvvisa;
  • Struggimento: se esso persiste può essere sintomo di un lutto traumatico e non risolto;
  • Sollievo: specialmente quando la persona ha dovuto affrontare una lunga e pesante malattia;
  • Stordimento: alcune persone possono arrivare a sentire un’incapacità di provare emozioni.
2. Sensazioni Fisiche
Le sensazioni fisiche più comuni provate una persona che sta affrontando un lutto sono:
  • Sensazione di vuoto gastrico
  • Costrizione toracica e laringea
  • Ipersensibilità al rumore
  • Senso di depersonalizzazione
  • Sensazione di apnea
  • Debolezza muscolare e mancanza di energia
  • Secchezza delle fauci
3. Cognizioni
Dal punto di vista cognitivo, il lutto è caratterizzato da:
  • Incredulità: normalmente è il primo pensiero di fronte alla perdita;
  • Confusione: molte persone  si sentono confuse, non riescono a organizzare i pensieri e non riescono a concentrarsi;
  • Preoccupazione;
  • Tenersi attaccati al ricordo del defunto per non lasciarlo andare;
  • Pensieri intrusivi riguardanti il deceduto sofferente o morente;
  • Senso di presenza: pensare che il defunto sia in qualche modo presente nel qui ed ora;
  • Allucinazioni: uditive e visive. Sono una frequente esperienza dei sopravvissuti.
4. Comportamenti
La persona in lutto può manifestare una serie di specifici comportamenti:
  • Disturbi del sonno: si manifestano sia con difficoltà ad addormentarsi sia con risvegli precoci;
  • Disturbi dell’appetito: si possono manifestare sia con inappetenza sia con iperalimentazione;
  • Isolamento sociale: è abbastanza comune che le persone in lutto vogliano evitare gli altri;
  • Sognare il defunto: accade spesso che i sopravvissuti sognino i cari scomparsi. A seconda del sogno si può ipotizzare la fase del lutto che la persona sta attraversando.
  • Evitare i ricordi: alcune persone tendono a evitare i luoghi o gli oggetti (il cimitero, il luogo dove il defunto è deceduto, la sua casa) che possono rievocare i ricordi del defunto;
  • Ricerca e richiamo: le persone possono gridare il nome del defunto chiedendogli di tornare;
  • Iperattività: aumento dell’attività motoria e dell’irrequietezza;
  • Pianto;
  • Visitare luoghi o portare oggetti che ricordano il defunto: considerato l’opposto del comportamento di evitamento dei ricordi. Di solito la credenza alla base è la paura di perdere le memorie relative al defunto.

Quando un lutto diventa patologico

Talvolta il lutto non viene elaborato, dando origine ad una condizione invalidante e persistente in cui la persona continua a provare intense emozioni negative e la sua vita ne viene compromessa. Nei casi più complessi, possono conseguire reazioni e sintomi compatibili con quelli del disturbo da stress post-traumatico o con quelli del disturbo depressivo.
Il DSM-5 ha proposto la diagnosi di disturbo da lutto persistente e complicato in cui le manifestazioni acute del lutto permangono per almeno 12 mesi dalla morte della persona.

Ecco alcune situazioni in cui la persona in lutto potrebbe aver bisogno di aiuto:

  • Quando la persona che ha subito un lutto, a distanza di molto tempo, prova disagio che interferisce con la qualità della sua vita: angoscia, paura dei cambiamenti, umore altalenante, apatia, disturbi del sonno o della alimentazione, iperattività, ricordi e pensieri intrusivi;
  • Quando è stata esposta a eventi di morte violenta, inaspettata o con aspetti traumatici;
  • Quando la persona aveva precedentemente sofferto di disagi di tipo psicologico che non erano stati completamente risolti;
  • Quando si trova in una situazione di carenza di relazioni positive e persone che possono sostenerla;
  • Quando la persona si trova a fronteggiare altri eventi emotivamente impegnativi o stressanti (gravidanza, malattie, divorzio), nello stesso periodo o in periodi ravvicinati a quello della perdita.

Ciascuno di questi elementi potrebbe rappresentare un fattore di maggiore vulnerabilità e indicare che la persona ha bisogno di essere affiancata per superare in modo adattivo il lutto.

Psicoterapia in casi di lutto

Nei casi di lutto persistente e complicato è utile chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta.

La psicoterapia del lutto è una risorsa importante per affrontare il dolore connesso alla perdita e giungere ad un nuovo equilibrio nella propria vita.

La condivisione dei vissuti collegati al lutto è, spesso, ostacolata da un atteggiamento sociale che considera inappropriato mostrare i propri sentimenti e pensieri. Spesso la persona prova vergogna e non si confida con gli altri per evitare di essere giudicata. Ha timore di sentirsi dire frasi come “Devi superarlo”, “Devi reagire” e così via. Lo psicoterapeuta è, invece, rispettoso dei sentimenti provati dalla persona, li ascolta, li accoglie e aiuta la persona ad elaborarli.

Chi ha subito un lutto, inoltre, è combattuto tra l’attivare risorse personali positive e il bisogno di conservare un legame con la persona perduta. La psicoterapia del lutto non cancella tale legame, i ricordi della persona persa, il suo valore, le esperienze condivise.

Aiuta la persona a gestire i pensieri intrusivi, gli interrogativi irrisolti, i dubbi, i sentimenti e lo stress psicofisico connesso alla perdita. Aiuta la persona a trovare un nuovo equilibrio, liberando risorse ed energie.

Oltre agli interventi di psicoterapia sopracitati, utilizzo altre metodologie terapeutiche tra cui l’EMDR.