Il disturbo bipolare è una patologia complessa e uno dei disturbi psichiatrici più invalidanti se non adeguatamente curato.
In genere il primo episodio si verifica tra i 18 e i 30 anni, per poi ripresentarsi nel corso dell’arco della vita. Gli episodi, se non curati, diventano sempre più frequenti e invalidanti.
La caratteristica peculiare è l’alternanza di stati d’umore opposti, depressione e mania, nel corso della vita dell’individuo. In alcuni casi i sintomi sono molto intensi e persistenti e si parla di disturbo bipolare I. Qualora i sintomi maniacali siano lievi, vi è ipomania, si parla di disturbo bipolare II. Se sono presenti alterazioni patologiche dell’umore ma l’intensità dei sintomi non è molto grave si parla di ciclotimia.
Indice
Disturbo bipolare I
Il disturbo bipolare di tipo I prevede l’alternanza, nell’arco della vita del soggetto, di episodi maniacali, ipomaniacali e depressivi. Per poter fare diagnosi è necessario riscontrare almeno un episodio maniacale.
Sintomi maniacali
Caratteristica peculiare del disturbo bipolare è la “mania“. In ambito clinico, quando si parla di mania, si descrive uno stato psichico particolare caratterizzato dai seguenti sintomi e segni:
- Sentirsi molto “su di giri” o euforico
- Sentirsi pieno di energie
- Fare molte più cose rispetto al solito
- Sentirsi eccitato o strano
- Avere problemi a dormire
- Essere molto più attivi del solito
- Parlare molto velocemente di molte cose diverse
- Essere agitato, irritabile, eccessivamente permaloso
- Sentire che i propri pensieri stanno andando molto forte
- Pensare di poter fare molte cose contemporaneamente
- Fare cose molto rischiose, spendere molti soldi o avere rapporti sessuali rischiosi
Una persona in mania in genere vive uno stato di eccitazione e benessere eccessivi ed estremi. Il tono dell’umore non viene in genere modificato da eventi di vita avversi (ad es. cattive notizie). Chi è in stato di mania può avvertire una sensazione di potere o invulnerabilità e di grandezza, sovrastimare molto le proprie possibilità (ad es. economiche) e può commettere spesso azioni sconsiderate o rischiose.
Sintomi ipomaniacali
L’ipomania è una forma di mania lieve. I sintomi dell’ipomania sono meno invalidanti, meno intensi e meno gravi della mania.
La differenza tra mania e ipomania risiede nell’intensità dei sintomi e nella presenza/assenza di sintomi psicotici, come ad esempio i deliri.
Sintomi depressivi
Sia nel disturbo bipolare I che nel disturbo bipolare II, i momenti di mania e ipomania, si alternano ad episodi depressivi molto pesanti e invalidanti. I criteri per diagnosticare una fase depressiva in un disturbo bipolare e i sintomi sono sovrapponibili a quelli del disturbo depressivo maggiore.
Disturbo Ciclotimico
Il disturbo ciclotimico, detto anche ciclotimia, fa parte dei disturbi bipolari ed è caratterizzato da frequenti alterazioni del tono dell’umore che non raggiungano l’intensità dei sintomi del disturbo bipolare II.
Cause del disturbo bipolare
Gli studi scientifici sembrano confermare che non esista una causa specifica ma che il disturbo emerga da un insieme di cause diverse.
Funzionamento e struttura del cervello
Alcuni studi sembrano suggerire che il cervello di pazienti con bipolarismo mostri delle differenze rispetto a quello di soggetti sani. Lo studio di queste differenze potrebbe portare, nel corso degli anni, allo sviluppo di trattamenti sempre più efficaci.
Fattori genetici
I geni sono uno dei fattori di rischio maggiori per lo sviluppo di un disturbo bipolare. Studi hanno infatti mostrato che esiste una probabilità del 10% di sviluppare bipolarismo se in famiglia è presente un familiare con questa patologia, rispetto alla media della popolazione generale che è dell’1%.
Inoltre studi condotti sui gemelli hanno mostrato che, in fratelli omozigoti (che condividono lo stesso DNA), se uno dei due fratelli è affetto da bipolarismo, il gemello ha la probabilità del 40% di sviluppare il disturbo. Mentre per gemelli eterozigoti la percentuale scende sotto il 20%.
Storia familiare
Data l’alta influenza dei geni spesso il bipolarismo è presente in diversi soggetti della stessa famiglia. I figli di genitori con un disturbo bipolare hanno un rischio molto maggiore di sviluppare il disturbo. Nonostante questo la maggior parte di persone che ha un familiare affetto da disturbo bipolare non svilupperà il disturbo.
La cura del disturbo bipolare
Il trattamento del disturbo bipolare si concentra principalmente nel cercare di controllare i cambiamenti dell’umore e gli altri sintomi. Questi aspetti vengono curati attraverso una corretta terapia farmacologica e la psicoeducazione. Si tratta di un disturbo cronico, che accompagna tutta la vita della persona. E’ fondamentale, quindi, per ogni paziente imparare a conoscere il proprio disturbo, sapere quali strategie adottare, quando precocemente chiedere aiuto al proprio medico e psicoterapeuta, come migliorare la propria qualità di vita. Questo viene insegnato attraverso la psicoeducazione, che può essere svolta dallo psicoterapeuta durante colloqui individuale oppure in terapie di gruppo.